domenica 30 agosto 2015

Veggiestan, nuove scoperte in cucina

Avevo adocchiato questo libro tempo fa, durante una delle mie frequenti scappate in libreria. L'avevo sfogliato distrattamente, insieme a diversi altri, l'avevo riposto sullo scaffale classificandolo come "non male, ci faccio un pensierino"

A distanza di un paio di mesi sono tornata in libreria. Il libro era ancora li, l'ho sfogliato meglio, decisamente non male! Lo compro!

Così sono tornata a casa con il mio bel libro di cucina vegetariana mediorientale.


Ogni ricetta è corredata di aneddoti, spiegazioni e racconti dell'autrice: Sally Butcher, che a Londra gestisce un negozio specializzato in cibi iraniani "Persepolis"
Così mi sono immersa nella lettura e nei profumi orientali.

Non stupitevi se prossimamente vi tampinerò di fascinose ricette da mille e una notte!

Cominciamo con questo:


Sabzi è il termine che indica gli odori e Pulao significa semplicemente riso.
Ammetterete che un "sabzi pulao" ha un discreto appeal rispetto ad un comune "riso agli aromi"

La ricetta lascia quindi spazio a diverse interpretazioni e diverse farciture.
Quello che caratterizza il piatto è la cottura del riso, che in Iran viene effettuata con uno speciale cuociriso che conferisce una deliziosa crosticina croccante al tortino.
Per ottenere la medesima crosticina senza cuociriso, ho ripiegato sulla nostra tecnica "al salto" con un risultato soddisfacente.

Sabzi Pulao

200 gr di riso basmati
sale
olio extra vergine e una noce di burro

per il ripieno:
1 cipolla piccola tritata
1 zucchina grande grattugiata
1 carota piccola grattugiata
alcuni pomodorini ciliegia
1 scatola di ceci lessati
scorza e succo di un limone non trattato
mezza bustina di zafferano
olio sale e pepe

Sciacquate e lessate al dente il riso basmati. Scolatelo molto bene e lasciatelo un po' nel colino.
Nel frattempo preparate le verdure:
tritate finemente la cipolla e fatela appassire nell'olio, unite zucchina e carota grattugiate, poi i pomodori, lo zafferano sciolto in poca acqua calda. Aggiungete anche il succo di limone, e i ceci ben sciacquati e scolati.
Lasciate cuocere l'intingolo per qualche minuto ancora, la preparazione deve rimanere abbastanza "lenta" Profumate con la scorza di limone grattugiata e mettete da parte.

Riprendete il riso. Fate sciogliere una noce di burro in una padella antiaderente con un cucchiaio di olio extra.
versate metà del riso nella padella e stendetelo bene. Unite la farcitura di verdure e coprite con il restante riso fino a formare un tortino che lascerete sul fuoco finché si formerà il tahdik (la crosticina appunto)
Capovolgete il tortino in un piatto da portata e servite ben caldo.
E' un piatto unico ricco di tutto ciò che serve per un menù equilibrato!

note: 
In Medio Oriente il riso prende il posto del pane e in questo libro si dedicano molte pagine alle sue varietà e alla sua cottura. Ma io sono una persona un po' spiccia e arrangiona, quindi l'ho banalmente lessato e poi ripassato in padella, non vogliatemene

per la farcia potete variare tranquillamente le verdure a seconda delle stagioni e dei vostri gusti. Personalmente, la prossima volta che proverò questa ricetta servirò il ripieno a parte, poiché il riso ha assorbito gran parte dell'intingolo lasciano la pietanza un po' asciutta.


lunedì 24 agosto 2015

Carnet de voyage: Jardins de Bretagne

I giardini mi sono sempre piaciuti.
Quando passeggio in un giardino ben curato e pieno di fiori, mi sento una regina.
Si lo so, è una cosa stupida, ma è così, mi accontento di poco.

Quindi oggi vi propongo di seguirmi, indossate mantello e corona e entriamo al Thabor, il giardino pubblico di Rennes che si estende su dieci ettari mescolando gradevolmente lo stile francese con quello inglese.


Originariamente il giardino era attiguo all'abbazia di St. Melainee proprietà dei monaci, poi è stato ingrandito, reso pubblico e dotato anche di una parte adibita a giardino botanico.


Molto ben curato offre deliziosi angoli...


aiuole variopinte...


distese di fiori...


Passeggiare in questo giardino non è affatto noioso...


Ogni svolta offre un'inquadratura diversa in uno scenario da favola


Nella parte adibita a giardino botanico trovate un'infinità di rose profumate e magnifiche



ma anche...


Una enorme voliera con ogni sorta di pappagallini e canarini.

Si sa, le passeggiate mettono appetito, soprattutto quelle in mezzo alla natura.
E' ora di merenda...
che ne dite di una semplice, ma gustosa, omelette au pommes?
Si fa in un momento ed è la merenda degna di una...regina!


Per due porzioni:

2 uova
1 mela grossa
una manciata di uvetta ammollata nel rum
una noce di burro
Cointreau mezzo bicchierino
un pizzico di sale
due cucchiai di zucchero di canna scuro
un po' di zucchero a velo per decorare

iniziamo con la mela: dopo averla pelata e tagliata a cubetti, rosolatela nel burro, bagnatela con il Cointreau e cospargetela con le due cucchiaiate di zucchero di canna. Lasciatela caramellare e poco prima della fine cottura unite l'uvetta ammollata.
Tutta questa operazione potete farla in anticipo, anche il giorno prima.

Sbattete le due uova con un pizzico di sale.
Sciogliete un' altro pochino di burro in una padella e versate le uova. Non lasciatele rapprendere del tutto, quando l'omelette è ancora semiliquida, unite la preparazione di mele.
Chiudete l'omelette su se stessa e lasciatela rapprendere ancora un po', il segreto è far rimanere l'interno ancora leggermente "bavoso" passatemi l'orribile termine!

Sistematela in un piatto e cospargetela con zucchero a velo. Servitela calda!

Note:
Les omelettes: in Francia sono un piatto nazionale, sia dolci che salate. In alternativa a quella proposta,  potete farne una rapidissima: l'omelette confiture. Il suo ripieno consta di semplicissima marmellata.

cottura: è importante che l'omelette sia morbida all'interno, altrimenti diventa una frittata, e qui sta la grande differenza!

sabato 15 agosto 2015

Carnet de voyage: mar di Bretagna

Cari amici eccomi di ritorno dalla pausa vacanziera, che ne dite di due chiacchiere qui a casa di eli?
Una tazza di tè e qualche biscottino?
Accomodatevi, vi parlerò del mio ultimo viaggio...

Un giro per le coste bretoni, dove non ci attendono spiagge vaste ed ombrelloni, caldo, bagni e tintarella, ma passeggiate fra scogli di granito rosa...


e brughiera.



Palizzate di vecchi legni...


e Gargouilles che scrutano il mare appollaiati sul tetto di qualche cappelletta


Qui siamo a Ploumanach, nominato quest'anno come il più bel villaggio di Francia e quindi...inesorabilmente pieno di gente, anche se abilmente tagliata fuori dalle fotografie!


Qui potrete percorrere il sentiero dei doganieri, la passeggiata a cui si riferiscono queste foto. E' consigliabile farla con una giornata fresca (difficile non averne!) poiché è prevalentemente sotto il sole.

Ora che ci siamo soffermati a consultare la cartina, possiamo proseguire... ancora quattro passi fra la brughiera, con la sua bella erica...


fino a raggiungere il faro...


e come carnet de voyage oblige...ci si ferma per ritrarlo!


Uno schizzo veloce per immortalare il momento e poi via di nuovo. Se avete un po' di fortuna potete imbattervi in un "sinagot" una piccola imbarcazione a vela storica, adibita a peschereccio e dalle curiose vele rossastre, il cui colore è dovuto al sego e alla corteccia di pino che erano utilizzati per tingerle.


La barca mi piaceva così tanto...che l'ho aggiunta al disegno del faro!


Lasciamo la suggestiva passeggiata di Ploumanach per trasferirci a Port Blanc dove lo scenario cambia completamente.

A pochi chilometri di distanza eccoci su di una simil-costa azzurra!


dove i pini marittimi incorniciano il paesaggio...


ma non illudetevi, il mare è sempre freddissimo!


Su una simil-costa azzurra, non può mancare una bella Rolls d'epoca! ça va sans dire.
Risaliamo in macchina, non la Rolls,  per fare qualche altro chilometro e per recarci a visitare la casa più fotografata di Bretagna. A Plougrescant potrete vedere, da lontano, la residenza di Castel Meur


Una curiosa villetta, incastonata fra due rocce di granito, per preservarla dai forti venti di tempesta.
La villetta deve la sua fama ad una foto, scattata all'insaputa dei proprietari,  per promuovere la cittadina di Plougrescant. Ebbe così tanto successo da attirare una folla enorme di turisti (ancor oggi) che, ahimé, come tutti i turisti troppo curiosi, arrecarono danni alla proprietà. Da allora è vietato avvicinarsi al sito, ma dopo la foto di rito potrete recarvi a piedi al "Gouffre" ed avere una spettacolare vista sulla Manica


Ecco vi lascio qui, seduti sugli scogli dello strapiombo, a godervi la brezza, i raggi del sole del tardo pomeriggio e il profumo del mare!
Alla prossima!

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