giovedì 14 giugno 2018

Carnet de voyage: le Cinque Terre

Non ero mai stata alle Cinque Terre, incredibile vero?
Era uno di quei posti dei quali continuavo a dire "prima o poi andrò" e intanto gli anni passano!
Finalmente ci sono stata!
E ve lo voglio raccontare a colori...
Giallo?
ma si giallo!


come questa porta a Riomaggiore...


come le ginestre sul mare ... "dorso" di Manarola sullo sfondo.

Blu...
 come le barche, sempre a Riomaggiore...


come il cappellino del marinaio intento a leggere il giornale...


come cielo e mare visti da uno dei sentieri (ahimé interrotti) che vanno da un paesino all'altro.

Rosa...

 come i muri fioriti per andare a Corniglia


Come i fiori della terrazza del piccolo bar dove abbiamo mangiato sempre a Corniglia. La scalinata per arrivare dalla stazione al paese ci aveva messo un "leggero appetito".
Solo al termine dell'escursione abbiamo "scoperto" la navetta che faceva spola fra la stazione e il paese! Non importa, tutta salute!

Multicolor...


come le case abbarbicate sulle rocce a Riomaggiore...


 o a Manarola...


come le allegre barche ormeggiate a Vernazza


Potevo lasciarmi sfuggire la ghiotta occasione di immortalare uno di questi gioielli?

Ho scelto Manarola.

Il viaggio continua, il carnet de voyage anche, quale sarà la prossima tappa?
Ci spostiamo in Toscana, a Pisa!
 

martedì 12 giugno 2018

Carnet de voyage: Portovenere

Cari amici,
sono da poco tornata da una settimana di vacanza fra Liguria e Toscana.
In questo primo post voglio condividere con voi qualche istantanea  e il mio piccolo diario di viaggio (carnet de voyage).
Iniziamo con la prima tappa: Portovenere, che val bene un intero post.
Seguitemi alla scoperta di questa meraviglia situata nel Golfo dei poeti, denominato così a causa della preferenza di molti artisti per questi luoghi: come non condividere!


 Ecco un bel panorama caratterizzato da una schiera di case alte e strette definite: la murata.

di cui un particolare.
E a proposito di poeti ecco l'accesso alla grotta Byron


Che nasconde una piccola baia dalle acque tumultuose...


e un curioso aneddoto su Byron.
Si racconta che: venuto a conoscenza della presenza del collega Shelley a Lerici, l'impavido Byron, si tuffasse e lo raggiungesse colmando la distanza di otto chilometri a nuoto. Oggi nel mese di Agosto si disputa la coppa Byron, una gara di nuoto di circa 10 chilometri.





ecco la grotta Byron.


Un suggestivo scorcio della baia dalla chiesa di San Pietro, posta a strapiombo sul mare al vertice del Golfo di La Spezia.


La chiesa qui è vista dal castello...


e sorge sui resti di un tempio dedicato a Venere Ericina. E' meta di molte coppie che desiderano sposarsi in questo luogo suggestivo...



ovunque si guardi, gli scorci panoramici sono meravigliosi.





Soffermatevi ad ammirare il particolare portone in bronzo con i piccoli busti dei santi, una vera opera d'arte...




l'organo...





e una bella scultura, vagamente inquietante.

Uscendo dalla chiesa potete arrampicarvi per le stradine di Portovenere dietro la murata...



Le tipiche stradine liguri dalle case colorate mettono subito allegria...


e le stradine portano all'austero Castello Doria


da cui avrete un bellissimo panorama (vedi foto della chiesa vista dal castello)


ma fate attenzione ai feroci gabbiani di guardia! ahahahahah!


E dopo tutto questo scarpinare,  è venuto il momento di scendere al porto...


giusto il tempo per un veloce acquerello nel mio carnet de voyage...


e uno spuntino ristoratore!


Il tutto sotto l'occhio vigile di "Madre Natura" la scultura in bronzo dell'artista Scorzelli.

Arrivederci alla prossima tappa, le Cinque terre.


giovedì 1 febbraio 2018

Bonet del granduca di Farloc'

Cari amici buongiorno,
dopo la lunga pausa natalizia torno a voi con un post un po' tra il serio e il faceto.
Quella che vi propongo oggi è si una ricetta, ma come avrete capito dal titolo, una ricetta un po' burlesca. E poiché ci avviciniamo al carnevale, ho pensato fosse adatta.
E' letteralmente una mia invenzione ed ora ve la illustro, anzi ve la racconto...

Dovete sapere che il granduca di Farloc' era un uomo ingegnoso, ma un po' pigro.
Un giorno, vagando per il suo castello, gli prese un insana voglia di dolce e si sa, quando la voglia di dolce ti prende...cominci a frugare dappertutto!
Fruga di qua, fruga di la, alla fine riuscì a racimolare solo un pacchetto di polvere pronta per budino al cacao.
"Un miserrimo budino" pensò il granduca "e perdippiù al cacao, non è neanche il mio preferito, fosse stato almeno al caramello!"
Così cominciò a pensare a come avrebbe potuto camuffare il miserrimo budino.
Pensa che ti ripensa, si avviò verso le cucine del castello...
Qui trovò qualche altro ingrediente, ma vi ho già detto che il granduca di Farloc' è un po' pigro vero?
"Non ho nessuna voglia di trafficare per ore" disse risoluto e iniziò a preparare la sua personalissima versione di un bonet piemontese.
Sono venuta in possesso di questa segretissima ricetta, che ora vi passo... pregandovi di mantenere il segreto!


Bonet del Granduca di Farloc'

1 confezione di preparato per budino al cacao
1 caffè espresso e latte intero fino a raggiungere la dose di 1/2 litro di liquido
2 manciate di amaretti pestati più due interi
panna spray
un po' di liquore Bicerin
caramellato pronto

caramellate quattro coppette
preparate il budino come da istruzioni usando la mistura di latte e caffè.
a fine cottura unite gli amaretti pestati e date una rapida mescolata
versate la preparazione nelle coppette e lasciate raffreddare
scodellate i budini su un piatto e guarniteli con un ciuffo di panna spray,  qualche briciola di amaretto e un po' di liquore Bicerin.
Servite questo dolcetto senza pretese, un po' farlocco...ma comunque scenografico!

Buon Carnevale a tutti

sabato 23 dicembre 2017

Vita da Presepe: Il mistero della mirra scomparsa

"Dov'è?"
"eppure l'avevo messa qui, ne sono sicuro!"

"Gaspareeeeeee!"
"Ma cosa diavolo fa?"
"Gaspare siamo in ritardo! Tutti gli anni siamo in ritardo! Si può sapere perchè non sei ancora pronto?
"La mirra!!! sto cercando la mirra! L'avevo messa in questo baule ne sono più che certo..."
"Muoviti che ho già caricato i cammelli"
"E non mettetemi sempre fretta uffa!"


"Baldassarre...ma..."
"Dimmi Melchiorre"


"Ancora questa storia della mirra, lo sai che Maria la detesta, dice che non sa più cosa farsene di un balsamo per la mumificazione!"
"Lo so ma conosci Gaspare...è fissato con la tradizione. Portarono oro incenso e mirra, quindi lui vuole portare la mirra!"
"Maria si arrabbierà!"
"No non ti preoccupare ho..."
"Cosa confabulate voi due? guardate che vi sento!!"
"Nulla Gaspare, nulla parlavamo del carico dei cammelli, mi pareva un po' sbilanciato!"
"AAAAH ECCOLA!"
"Psst, Melchiorre, ma!"

"Lo sapevo che era la dentro! Bene ragazzi ora vado ad aggiungerla al carico, però questo barattolino mi sembra un po' misero, l'anno prossimo raddoppio la dose!"
"Per carita!"
"COSA??"
"Niente Gaspare, stai tranquillino su! vai fuori dal cammello su su vai!"

"Melchiorre? vuoi spiegarmi... "


"Tutto a posto Baldassarre, Maria sarà contenta...Ho sostituito la mirra con del miele, così potrà preparare quel suo pane al miele che piace tanto a tutti e quest'anno le porterò anche un po' di spezie, mi ha detto che vuole modificare un po' la ricetta"

Ecco cari amici ora sapete com'è nata la ricetta del famoso pain d'épices
Da uno scherzetto combinato al povero Gaspare che è convinto di recare mirra al Bambinello!
e a proposito,  se vi è venuta voglia di pan speziato trovate qui la ricetta!

Buon Natale a tutti!
 



venerdì 8 dicembre 2017

Vita da Presepe: AAA casa cercasi

Eccola amici,
la nuova stagione della sit-com Natalizia di "A casa di Eli"
Torna la simpatica famigliola sospesa in un mondo surreale tra modernità e tradizione. Una famigliola che un po' ci assomiglia e che ogni anno incontra gli stessi problemi con i quali ci scontriamo tutti i giorni, ma li risolve con ironia e un pizzico di follia.

Spero di strapparvi anche quest'anno qualche sorriso.
Quindi partiamo subito con il primo episodio

AAA Casa cercasi 


"Peppino? Hai dato un occhiata al sito di Tempo Capanna?"
"Si Marietta mia, ho preso un appuntamento con l'agenzia per vedere una casa"
"Cosa diceva l'inserzione?"
"Luminoso open space in contesto rurale, splendida vista sui quattro lati, finiture di pregio, termoautonomo...affitto condiviso"
"Aaaaa Peppe!!! Lo sai che l'affitto condiviso non mi piace"
"Lo so Marietta, ma con il lavoro da falegname non possiamo permetterci granché...e poi, vederlo non costa nulla"
"D'accordo, andiamo a vederlo"


"Peppino, mi sembra di stare in vetrina!!"
"Marietta, ma guarda che bella vista"
"Si come no, e chi li pulisce tutti sti vetri! L'alce qua dietro?"
"I coinquilini sembrano simpatici"
"Peppe, ho già la claustrofobia...siamo in troppi qua dentro!


"La volpe ha detto che ti darà una mano nelle faccende"
"Siiii e tu ci credi, quella fa la furba, non vedi com'è li tutta impellicciata e smorfiosa...andiamo via!"
"Ma l'affitto è conveniente..."
"Per forza! Il padrone di casa vuole stipare tutti come sardine, poi guarda, ho parlato con il pastore e l'asino e anche a loro la casa non piace"
"Ok Marietta, come vuoi...effettivamente col bambino in arrivo, questo sovraffollamento non è salutare, andiamo"


"Chi ha detto che sarà un bambino,  magari è una femminuccia!"
"Mariettina, ma è la tradizione!"
"Tradizione, tradizione, sono stufa io della tradizione"
"Mariuccia, su su, non ti scaldare, nelle tue condizioni!"
"Quali condizioni!!! le mie sono condizioni normalissime!!!"
"Ok, ok, ma cambiamo discorso...perché l'asino ci segue?" 
"ha detto che gli siamo simpatici e viene con noi"
"Ok, ok, Marietta, dammi la manina"

Dove andranno Giuseppe, Maria...e l'asino?
Lo saprete nel prossimo episodio...

lunedì 4 dicembre 2017

Acrilico: una tecnica per tutti

Buongiorno cari amici,
oggi voglio parlarvi della tecnica acrilica.
Perché una tecnica per tutti?
Perché è adatta sia agli esperti, sia ai principianti, ovviamente dipende dall'approccio.
Quindi vi parlerò di come usare questi colori in modo semplice ma efficace.

La tecnica acrilica è meno ansiogena dell'acquerello; ci si può permettere di sbagliare, si può ricoprire quello che non ci piace e non bisogna calcolare d'anticipo dove vogliamo i chiari.

I materiali non devono essere necessariamente costosi, ma comunque rivolgetevi sempre ad un colorificio belle arti.

Pennelli:
potete usare pennelli di setola sintetici, meno pregiati di quelli per acquerello, ma potete altresì sbizzarrirvi con: spatole, raschietti, spugnette, tamponcini da stencil...


e persino vecchie tessere di plastica!
per il post relativo a questa tecnica leggete qui

Supporti:
con l'acrilico potete dipingere su quasiasi superficie (ma per plastica e metalli occorrerà applicare una mano di primer: una base che permette alla pittura di non scivolare dalla superficie)
Evitate di usare, come per l'acquerello, carte troppo sottili che creano un antiestetico effetto ondulato
Per il resto: divertitevi!





Ecco ad esmpio un quadretto realizzato su tela; i pettirossi sono dipinti su fettine di legno.
Post relativo qui 

Ma come affrontare questa tecnica?
Incominciate con il colorare degli sfondi, ciò vi permetterà di fare amicizia con questi colori , ma anche di realizzare lavori fantastici!
Non ci credete?
Bene partiamo dalla cosa più facile...
intingete il pennello nel colore, lasciato un po' liquido,  e sgocciolatelo  su un cartoncino bianco.
Questa tecnica si chiama dripping ed è stata inventata da Jackson Pollock.




Naturalmente prestate un po' di attenzione all'abbinamento dei colori!
Cosa ve ne farete di questi sgocciolamenti? Se siete curiosi vi rimando a questo post

Se invece volete procedere in modo più tradizionale, dipingete i vostri sfondi, magari ispirandovi a qualche maestro della pittura

A chi mi sarò ispirata per questo sfondo?
Leggete questo post

Per oggi credo di avervi dato abbastanza materia su cui lavorare.
Nel prossimo post parleremo ancora di pittura acrilica con qualche idea prettamente natalizia!

venerdì 20 ottobre 2017

Art Journal: la tecnica acquerello

Buongiorno cari amici,
continuo il post di ieri adentrandomi nella spiegazione della tecnica.
Ben inteso è uno dei tanti approcci. Se vorrete approfondire l'argomento troverete molti tutorial su Youtube per le vostre esercitazioni.
Ma cominciamo con qualche base...
La tecnica ad acquerello si divide in tre metodi:
  • bagnato su bagnato: Colori molto fluidi che fondono insieme
  • asciutto su bagnato: linee un po' più definite, ma che fondono ancora leggermente insieme
  • asciutto su asciutto: linee molto definite
ovviamente potete usare le tre tecniche su uno stesso soggetto, anzi dovete!
La tecnica bagnato su bagnato in genere serve per le campiture larghe e gli sfondi: cielo, mare, terre
La tecnica asciutto su bagnato serve a rinforzare del colore un po' impallidito o a creare soggetti in secondo piano.
La terza tecnica, asciutto su asciutto serve per definire bene i soggetti in primo piano.
Tutto ciò a grandi linee.

Una cosa fondamentale da capire per poter lavorare con gli acquerelli è come si comportano acqua e colore.
L'acqua crea un confine: dove il foglio è bagnato i colori saranno liberi di correre e fondere insieme, non usciranno dal confine creato dall'acqua, a meno che non li forziate spingendoli col pennello o muovendo la carta.
Se avrete iniziato il vostro lavoro su un ottima carta 100% cotone o comunque una discreta 50% questo compito vi sarà molto facilitato, altrimenti vedrete correre l'acqua in tutte le direzioni e creare antiestetiche pozzanghere e relative patacche di colore.
Abbiamo detto che bagnando il foglio posso creare dei bellissimi sfondi dove i colori fondono insieme e creano sfumature,

 ecco un esempio di cielo e mare al quale sono stati aggiunti pochi elementi per creare un suggestivo paesaggio.
Le pennellate del cielo sono state date in diagonale partendo dal colore più chiaro su una carta bagnata e con un colore molto diluito. Successivamente ho aggiunto le striature del mare, le terre e le barche.

Con l'acqua pulita però potete anche disegnare. Prendiamo il quadretto che vi mostrerò passo a passo su questo post...

Un tenero bouquet di violette di campo in quello che è un vaso appena abozzato.

Disegnate con acqua pulita i petali delle violette: la foto in controluce vi mostra quanta acqua deve rimanere sulla carta...

Con il pennello intinto nel colore violetto toccate leggermente l'acqua e...magia il colore comincerà ad espandersi da solo, ma senza uscire dal confine acquoso...

procedete aggiungendo altri colori e altre violette. Se per caso vi accorgete di aver messo troppo colore, potete asciugarlo via con un pennello pulito e asciutto.


Continuate ad aggiungere fiori finché siete soddisfatti!
Ora lasciateli asciugare. Una volta asciutti diventeranno più chiari...


Ora procedete con il fogliame. Usate un colore molto acquoso per lo sfondo verde, non coprite completamente il bianco ma lasciate degli spazi di luce qua e la.
Per lo stesso principio di prima l'acqua non andrà a coprire le violette, perché rimarrà confinata dove la posizionate. Lasciate asciugare leggermente il verde, ma deve comunque rimanere umido e poi aggiungete le ombre con il blu e il viola. Questa volta usando la seconda tecnica: Pennello asciutto con colore.

Ora lasciate asciugare completamente il quadretto e andate a definire i soggetti con il pennello asciutto intinto nel colore sulla carta asciutta. Potrete fare delle linee molto definite e sottili...

Definite ulteriormente i contorni delle foglie aggiungendo qualche pennellata e abozzate un'idea di vaso. L'ho abozzato perché volevo che il soggetto principale fossero i fiori; un vaso troppo importante avrebbe rubato la scena...


Con del colore e pennello piuttosto secchi ho aggiunto un'ombra sotto il vaso.
Ed ora a voi i pennelli!
Non stancatevi di sperimentare: incollate gli esperimenti nel vostro art Journal e divertitevi a vedere i vostri progressi, magari scrivendo anche qualche appunto, come fanno i grandi artisti!
Nel prossimo post: La tecnica acrilica

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